Una terra ricca e corposa, in cui i vigneti si susseguono l’un l’altro, da cui nascono alcuni tra i migliori vini italiani. I piccoli borghi medievali riprendono i colori della terra restituendo emozioni di tradizione e cultura, sapori e profumi al limite tra il fiabesco e il reale.
Il documento più antico riguardo al vino di Montepulciano è del 789; sin dall’Alto Medioevo, inoltre, è documentato che i vigneti di Mons Pulitianus, nome latino di Montepulciano, producevano vini eccellenti. Tanti altri hanno poi esaltato il sapore di questo amabile vino, dal cantiniere di papa Paolo III Farnese del 1500, fino al medico e naturalista Francesco Redi, che dilettandosi in poesia scrisse: “Montepulciano, d’ogni vino è Re!”.
Il Vino Nobile di Montepulciano rappresenta uno dei più antichi e pregiati vini della Toscana: nasce dalle uve di un particolare clone di Sangiovese che a Montepulciano viene chiamato Prugnolo Gentile, nome che deriva dal particolare profumo di prugna che concede al vino.
Il particolare legame tra il Sangiovese e il terroir, eredità di secoli antichi, e il ricco suolo composto da un’alternanza di sabbie e argilla fanno di queste uve dei gioielli naturali e creano le condizioni ideali per produrre vini di struttura, profumati, ma con tannini fini.
Dal 1980, il Vino Nobile di Montepulciano è un vino a denominazione di origine controllata (DOCG), sinonimo del massimo riconoscimento nel mercato del vino italiano.
Il particolare legame tra il Sangiovese e il terroir, eredità di secoli antichi, e il ricco suolo composto da un’alternanza di sabbie e argilla fanno di queste uve dei gioielli naturali e creano le condizioni ideali per produrre vini di struttura, profumati, ma con tannini fini.
Dal 1980, il Vino Nobile di Montepulciano è un vino a denominazione di origine controllata (DOCG), sinonimo del massimo riconoscimento nel mercato del vino italiano.